Come va?
Tutto sottratto bene!
Voglio passarti un suggerimento grandissimo. Per me lo è stato.
Un pomeriggio, di quelli tristi, mi sfogavo con Anna Valeria una mia amica yogina molto saggia e acuta nella comprensione delle umane debolezze.
Mi stavo lagnando del mio moroso che era andato a “farsi un giro”, che il lavoro non andava bene come avrei atteso dopo 1.000 sforzi e ottocento corsi di formazione.
Mi lamentavo che in famiglia mio figlio n. 1 bla, il numero 2. bla bla, il numero tre doppio bla al cubo.
In più soffrivo di emicranie da urlo.
E MI SENTIVO SOLA COME UNA PULCE NEL COSMO.
Lei mi guarda e mi dice: “In periodi di crisi cara amica, non bisogna sommare, bisogna sottrarre. Vedi, la tendenza comune è di fare cumuli di problemi collegando situazioni che non c’entrano nulla l’una con l’altra.
Dimmi Olivia, che legame c’è fra il tuo lavoro e i tuoi figli?
Che c’entrano loro con il tuo ex moroso?
Sottrai e dividi invece di sommare e moltiplicare, vedrai che l’emicrania andrà a farsi una passeggiata correndo dietro al tuo ex moroso!”
Ok.
Ho preso il mio malessere e gli ho sottratto la frustrazione del lavoro.
Già meglio. Capivo che certi andamenti professionali erano ciclici e che si sarebbero risolti da soli in modo naturale.
COMINCIAVO A CAPIRE CHE NON ERO IL DISCO DELLE FRECCETTE DI UN DESTINO BEFFARDO.
Dal malessere rimanente ho tolto i problemi relazionali con i miei tre figli.
Ognuno faceva per sé il meglio che poteva e il mio disagio era credere che io potessi fare di più che non semplicemente osservarli mentre cercavano la loro strada.
Caspita! Che leggerezza! Restituendo loro la posizione di figli in cerca della loro felicità e non della mia, non li ho più sentiti “carnefici” e un poco alla volta ritrovavo per loro una visione amorevole anziché problematica.
Lentamente, nel corso del pomeriggio, incominciavo a vedere il mondo in discesa e colore rosa confetto.
Dal netto del mio dolorone di quel pomeriggio, ho sottratto anche la frustrazione amorosa.
L’avrei trattata in ALTRO MOMENTO perché in QUEL MOMENTO avevo scoperto che fuori c’era il sole e che stavo bevendo un buon caffè preparato da un’amica napoletana che di caffè e frittura se ne intende parecchio.
Da allora quando sono in crisi mi ricordo di sottrarre e dividere anziché sommare e moltiplicare e se qualcuno mi chiede “Come stai?” rispondo: