Questa tecnica aiuta a superare il panico nelle decisioni e il blocco cognitivo della paura e e di qualsiasi altra emozione negativa o di dolore.
Lo sviluppo del coraggio è il risultato della gestione vincente della paura.
Il coraggioso accetta e gestisce la sua paura.
Il primo passo è accettare e riconoscere la paura come tale.
Il secondo è vederla come una risorsa e non come un limite
Il terzo è evocarla e alimentarla volontariamente per produrre l’effetto paradossale del suo azzeramento.
Portare all’esagerazione la paura, o qualsiasi altra emozione bloccante, nelle fantasie permette di non sentirla più come così minacciosa e incontrollabile.
“Quando l’emozione negativa viene alimentata volontariamente, il sistema nervoso riduce drasticamente la sua attivazione e i parametri fisiologici si resecano a livello di funzionalità; tutto ciò retroagisce sulla percezione della minaccia, azzerando la sensazione di pericolo.”
Più si evitano le emozioni, più le si alimenta nutrendo il loro aspetto “fantasmatico”.
Bene è invece incontrarle accettando anche le situazioni di sfida anziché il sottrarsi.
Spesso ciò che salva nel breve termine, condanna nel lungo tempo.
Imparare a nutrire una “paura più grande” o l’emozione negativa che vivi come inibente come per esempio la gelosia o il turbamento, aiuta a superarla nell’ attualità. La “paura più grande” è la consapevolezza che ogni evitamento o fuga condurrà inevitabilmente all’incremento di ciò di cui abbiamo timore.
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La tecnica della peggior fantasia consiste nell’immaginare gli scenari peggiori e più terribili nella realtà, associati al tema specifico.
Questa tecnica consta di tre modi:
1) pensa di proposito per un certo numero di giorni, almeno venti ,e per un certo numero di minuti, ti suggerisco trenta minuti al giorno, chiuso in una stanza, i pensieri più minacciosi, le fantasie che più ti fanno soffrire, le situazioni più improbabili.
Vedrai che in breve tempo questi non si presenteranno più “a sorpresa” e che magari non si presenteranno proprio oppure che non saranno più accompagnati dalle sensazioni dolorose che ben conosci.
2) per consolidare il meccanismo psico-fisiologico di adattamento “cerca” la paura, o l’emozione su cui vuoi lavorare, volontariamente ogni tre ore, dalle 9.00 alle 21.00 per cinque minuti esatti e senza isolarti dalle altre attività quotidiane, acquisendo così sempre maggiore fiducia con i sintomi che solitamente ti sorprendono.
3) Usa la tecnica della peggior fantasia al bisogno prima di affrontare situazioni spaventose, oppure sotto attacco di sensazioni di paura.
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Quando un pensiero è ossessionante bisogna dargli uno spazio definito, richiamando alla mente, per cinque minuti ogni ora, i pensieri e le immagini indesiderate. Nelle manie di controllo far controllare 10 volte. Se una in più, rifare tutti e dieci i controlli.
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Al mattino prevedere tutti gli esiti terribili e muti scrivendoli o descrivendoli ad alta voce in tutti i dettagli e poi lasciare che la giornata passi. La sera verificare se le previsioni catastrofiche si sono realizzate.
Questa tecnica favorisce il distacco emotivo perché la descrizione rende quasi accettabile ciò che è temuto. La verifica serale azzera il pensiero catastrofico.
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Lo stesso stratagemma vale anche quando nei confronti di una persona c’è risentimento, ostilità oppure gelosia: se ci si impegna a scrivere ogni giorno le accuse e i rimproveri e gli insulti che vorremmo ma non possiamo rivolgergli, la rabbia si attenua e la persona detestata sembra più accettabile.
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“Se vuoi drizzare una cosa, cerca prima tutti modi per storcerla ancora di più”
Immaginare alla mattina tutti i modi in cui non riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi quotidiani per poi verificare la sera quelli che abbiamo realizzato. Immaginando volontariamente come fallire produce l’effetto spontaneo del rifiuto di agire ciò che abbiamo individuato come fallimentare.
Se vuoi approfondire questo scritto ti consiglio di Giorgio Nardone “La paura nelle decisioni” e “Non c’è notte che non veda il giorno”